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  • Categoria: Comfort Food

    • Soufflé cioccolato e noci macadamia

      Posted at 11:53 am by cuocafarlocca
      Gen 10th

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      Alla faccia delle agghiaccianti pubblicità che spuntano da ogni dove quando ci si piazza su internet ordinandoci di disintossicarci, correre e patire, noi ci mettiamo comodi e ci facciamo un bel dolce da leccarsi i baffoni. Tiè.

      Il soufflé al cioccolato è sempre stato uno dei miei dolci preferiti, non molto originale ma chi se ne importa. E’ semplice e veloce da preparare, fa una gran figura e piace sempre a tutti; e poi non so voi ma io gioisco come una marmocchia quando mi trovo davanti un dolce che si mangia caldo. Eh già, io sono freddolosissima e mangio tutto ustionante, e finire una cena con questo (ehm… ma anche mangiarne due COME cena) mi rende un pochino più felice.

      Con questa ricetta ottenete due porzioni abbastanza abbondanti, facilmente convertibili in 4 porzioni piccole. Per i patiti dei numeri, qui ho usato due tazze da tè medie (tipo adatto alla cottura in forno: controllate che sotto riporti la scritta “oven safe”) larghe 9 cm nella parte più ampia e alte 6,5 cm. In alternativa, questa dose va bene per 4 bicchierini da soufflé classici (circa 8 cm di diametro per 4 di altezza), misura piccina ma adatta al fine pasto se per pasto intendete una gran mangiata.

      INGREDIENTI

      2 uova grandi

      70 gr di cioccolato fondente di buona qualità

      30 gr di zucchero di canna chiaro

      1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia

      50 gr di noci macadamia tostate ( potete ometterle del tutto o sostituirle con nocciole tostate)

      • Accendete il forno a 180 gradi. Spezzettate i cioccolato (o tritatelo se è tenace) e scioglietelo a bagnomaria o nel microonde.
      • Tritate le noci o le nocciole.
      • Ungete i bicchierini o le tazze con poco burro o olio dal sapore neutro.
      • Dividete tuorli e albumi in due ciotole diverse. Montate gli albumi a neve.
      • Sbattete lo zucchero con i tuorli finchè duplicano di volume. Aggiungete la vaniglia.

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      • Unite il cioccolato fuso e le noci o nocciole tritate (meno un cucchiaio circa che servirà dopo) ai tuorli e mescolate bene.
      • Aggiungete due cucchiai di albume e mescolate energicamente tanto per rendere più liquido il composto. Unite il resto degli albumi e mescolate con molta delicatezza dal basso verso l’alto. Occhio, il cioccolato tende a tirare un po’ e a restare sul fondo della ciotola.
      • Dividete nei bicchierini o nelle tazze e infornate per 12-15 minuti in caso di contenitori piccoli 15-18 minuti nel caso di quelli più grandi (anche 20 a seconda del forno). Una volta che smettono di crescere (e crescono molto di più di quanto vedete in foto), sono opachi e crepati in superficie dovrebbero essere pronti – non lasciateli troppo o si asciugano tristemente, sono buoni se restano umidi all’interno.

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      • Sfornate, date una spolverata di zucchero a velo e decorate con la granella di noci. Servite subito, immediatamente!
      • NOTA: le noci macadamia le ho aggiunte giusto perchè sotto Natale le ho viste, comprate con entusiasmo senza poi sapere che farne. Se non le avete, non le trovate o non volete saperne di comprarle, vanno benissimo le nocciole come sostituto: in entrambi i  casi, tostatele prima (allargatele su una placca e mettete in in forno a 15 minuti a 180 gradi, mescolando spesso – fatele raffreddare bene prima di tritarle). Però sapete che vi dico? Belle e buone le varianti eh, ma a me il soufflé al cioccolato piace di più senza nulla, liscio e semplice. E a voi? Be’, provate in tutti e due i modi, l’inverno è lungo.

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      Posted in Al cucchiaio, Comfort Food, Dolci, Facili&Veloci | Tagged cacao, cioccolato, dessert, facile, fondente, macadamia, nocciole, noci, ricetta, ricette, senza farina, senza glutine, senza latte, soufflé, tortino, vaniglia
    • Comaut

      Posted at 10:48 am by cuocafarlocca
      Ott 21st

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      No, non è un’esclamazione in barese stretto, e nemmeno la sigla di una nuova tassa comunale. E’ una sostanziosa zuppa di montagna, una crema di zucca originaria delle valli del cuneese: facile, buona, di stagione e adatta a questo tempo da lupi.

      Ho scorto per la prima volta il nome su un menu in giro per Torino e, una volta a casa, l’ho cercata sul librone “Le Zuppe” di Slowfood: evviva, c’era, e l’ho subito provata. Rispetto alla ricetta vera, però (e te pareva), ho cambiato qualcosa, cioè ho fatto cuocere la zucca in forno prima di aggiungerla alla zuppa. E’ una mia abitudine, trovo che il sapore ne guadagni anche se so di operare una strage di vitamine… mi piace di più, che devo dirvi, mi sembra che il sapore sia più concentrato, la zucca meno filacciosa e poi vogliamo parlare della comodità? Ogni volta che tolgo la buccia alla zucca cruda rischio di amputarmi due o tre dita, lo trovo un lavoraccio e poi ci sono troppi sprechi se si è maldestri come me. Perciò non so voi, ma io vado di forno.

      Se volete fare come me, tagliate la zucca in 4 parti, togliete semi e filamenti, incidete appena la superficie e mettete in forno (su placca con carta antiaderente)  a 180 gradi per 45 minuti. Lasciate raffreddare, poi pelate via la patina che si è formata in superficie e scavate la zucca col cucchiaio: verrà via senza fatica e senza sprechi.

      Se, però, volete seguire la ricetta vera, ve la indico come alternativa e spero di non offendere/scontentare/scandalizzare nessuno. E’ solo una zuppa, dai.

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      INGREDIENTI

      Per 4 buoni cucchiai come piatto unico 

      500 gr circa di zucca cotta – vedi sopra (oppure 1 kg e 1/2 di zucca cruda, pesata con la buccia)

      4-5 patate

      2 carote

      2 cipolle

      1 gambo di sedano

      1 litro e 1/2  di brodo vegetale

      250 ml di latte intero

      un ciuffo di salvia

      50 gr di burro

      sale, pepe, olio extravergine d’oliva

      • Sbucciate patate, cipolle, carote e tagliatele a pezzetti (come capita, tanto poi si passa tutto). Tagliate a pezzetti anche il sedano (che non c’è nella ricetta vera, ma io ce lo metto perchè con tanta roba dolce, come dice la mia amica Simona, “disnausea”); se usate la zucca cruda, fate lo stesso pure con quella dopo averla sbucciata. Fate scaldare abbastanza olio da coprire il fondo di una casseruola capiente dal fondo pesante, versateci le verdure e fate rosolare brevemente.
      • Se seguite la mia versione, unite la zucca cotta; coprite con brodo vegetale. Aggiungete un poco di sale (poco, c’è tempo per aggiungerne dopo), portate a ebollizione, abbassate il fuoco e fate sobbollire per 3/4 d’ora circa (o fino a quando le patate si sfaldano)
      • Passate il tutto (o frullatelo col mixer a immersione), aggiungete il latte e riportate sul  fuoco dolce per 15 minuti circa, mescolando ogni tanto. Tra una mescolata e l’altra, assaggiate per regolare di sale.
      • Quando la zuppa è cotta, mettete il burro e la salvia in un pentolino dal fondo pesante e fate scaldare a fuoco abbastanza vivace, come per un normalissimo burro-e-salvia. Appena il burro inizia a colorirsi spegnete  (dev’essere appena appena dorato e non più scuro).
      • Dividete la zuppa in piatti o ciotole, date una macinata di pepe (se lo gradite, altrimenti nisba), poi versate un po’ di burro aromatizzato in ogni piatto.
      • Se volete, servite con abbondantissimo parmigiano, pane rustico o crostini, poi mangiate e sentitevi tanti bei pascià dalla pancia calda

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      Posted in Comfort Food, Primi&Secondi, Verdure | Tagged carote, cipolle, comaut, comfort food, crema, latte, minestra, patate, piatto unico, piemontese, ricetta, ricette, valli cuneesi, zucca, zuppa
    • Zuppa porri, patate e raschera (+Cheese)

      Posted at 10:34 am by cuocafarlocca
      Ott 7th

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      Sparizione e… riapparizione! Perdonate l’assenza ma arrivo da un periodo niente male, in cui sono stata lontana da casa, dalla mia cucina e dal computer; ora sono tornata, e reco doni 🙂 Dovendomi fermare un po’ in Piemonte ho pensato bene di approfittare della scappata e farmi un giro a Bra in occasione di Cheese 2013: molto faticoso per un personaggio dalle ginocchia rottamate, per non parlare del mio caratterino da eremita che mi fa scappare a gambe levate (ginocchia premettendo) da qualsiasi folla urlante come quella in cui mi sono immersa due settimane fa. Ma che dire: ne è valsa la pena, davvero davvero favoloso se, come me, amate il formaggio oltre ogni limite e vi struggete d’amore fino alle lacrime davanti a tome e caciotte. Tutto ciò che posso lasciarvi di quell’esperienza è qualche foto, niente sequela di nomi ed eventi (tanto non conosco nessuno ehehe);  qui metto solo un piccolo collage perchè non sono riuscita a scattare chissà che gran foto (mi trovavo sotto un tendone relativamente buio nonostante la giornata di sole ed ero spintonata da ogni lato) e non voglio appesantire i post con foto che poco hanno a che vedere con le ricette. Se, però, vi interessa curiosare meglio, ho pubblicato un album  QUI, sulla pagina facebook del kuricettario: fateci un salto se volete commuovervi davanti a forme divine!

      cheese2013

      E ora basta guardare formaggi, vediamo di usarne un po’ – ovviamente con qualcosa di semplice e, per rendere omaggio a Cheese, con qualcosa di piemontese: ciò che vi propongo qui è il mio tentativo di replicare una zuppa che ho mangiato anni fa a Torino in una fredda sera di novembre con la mia amicona Simona quando, arruffate e congelate, ci siamo rifugiate al Porto di Savona (noto ristorante di Piazza Vittorio) e questa zuppa ci ha riportato in vita. Ora il ristorante l’ha tolta dal menu e noi non riusciamo proprio a ricordarci il nome di questa delizia rustica, ma siamo gente de panza e de sostanza e certe formalità non ci interessano. Nome o non nome, via che si cucina.

      INGREDIENTI

      Per 4 persone

      3-4 porri

      5-6 patate

      1,5 – 2 l di brodo vegetale

      olio extravergine d’oliva

      sale

      150 – 200 gr di raschera

      4-8 fette di pane rustico (a seconda della capienza dei piatti)

      raschera porria

      • Mondate i porri e tagliateli a rondelle. Pelate le patate, tagliatele a piccoli cubetti e mettetele ad aspettare che arrivi il loro turno coprendole con acqua fredda per non farle annerire. Prendete una casseruola dal fondo bello pesante (tipo questa in ghisa) e versateci olio extravergine a sufficienza da coprire il fondo. Fate scaldare a fuoco vivace, versate i porri e fateli rosolare mescolando bene per non farli bruciare (niente di più facile con i porri)

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      • Quando i porri iniziano ad ammorbidirsi unite le patate scolate e mescolate ancora per un minuto o anche meno (giusto per insaporire)

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      • Versate il brodo caldo sulle verdure, mescolate, unite un pizzico di sale (non troppo se il brodo è già salato) e, quando la zuppa prende bollore, abbassate il fuoco al minimo e coprite. Non avete il brodo? Usate acqua calda con un dado vegetale gelatinoso e  non fatevi troppi problemi.

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      • Fate sobbollire per 45 minuti circa, assaggiando intorno ai 30-35 minuti per aggiustare di sale (senza esagerare, dopo aggiungeremo il raschera che salato di suo lo è).
      • Quando la zuppa è pronta, tagliate il raschera a fettine sottili e fate tostare il pane. Sistemate il pane sul fondo dei piatti, coprite con fettine di raschera e inondate di zuppa profumata, avendo cura di iniziare con un mestolo piuttosto asciutto in modo da tenere fermo il formaggio. Se volete, potete aggiungere ancora un filo d’olio a crudo.
      • Un minuto o poco più di riposo e la zuppa può essere servita: il pane sarà morbido e il formaggio filante, da raccogliere col cucchiaio insieme  alle verdure ad ogni boccone. Scalda, sazia e rende felici, ve l’assicuro.

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      Posted in Comfort Food, Verdure | Tagged autunno, Bra, brodo vegetale, cheese, cheese 2013, crostini, inverno, minestra, pane, patate, piemonte, porri, raschera, ricetta, ricette, slowfood, zuppa
    • Mulligatawny (versione veg)

      Posted at 1:07 pm by cuocafarlocca
      Dic 14th

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      Ed eccomi qui, torno a pubblicare dopo un periodo più tormentato che mai…tranquilli, non vi annoierò con le mie vicende personali (c’entrano ben poco con un blog di cucina) ma, giusto per dare qualche spiegazione, vi dirò che non è stato un periodo molto felice per quanto riguarda la mia salute e  il mio povero corpicino (???) ha preteso una pausa più lunga del solito. Fine della spiegazione.

      Ora passiamo a questa gloriosa zuppa: vi dico subito che non è la ricetta vera, quella richiederebbe pollo o manzo e qui non c’è traccia di carne; ma, visto che questa ricetta è già una rielaborazione coloniale britannica (a partire dal nome storpiato dall’originale Tamil), mi sento liberissima di modificarla senza sentirmi troppo in colpa. Tiè. Non sono vegetariana ma almeno 3-4 giorni a settimana non mangio carne e, perciò, mi piace avere a disposizione una lista di piatti gustosi per questi giorni; tra l’altro qui l’accoppiata legumi-riso apporta proteine a volontà, perciò tranquilli, non manca proprio nulla.

      I primi freddi più la promessa dell’azione antinfiammatoria di curcuma e  zenzero (sollievo per i miei acciacchi) mi hanno finalmente costretto a darmi una mossa, ma il motivo principale del mio amore per questa minestra è che è una delizia. Così come la faccio io è davvero speziata e aromatica, ma se non amate i sapori forti date un’occhiata alla fine della ricetta per eventuali varianti. Le porzioni sono circa 5-6: anche se vi sembra molto vi consiglio di abbondare comunque, si conserva benissimo in freezer

      INGREDIENTI

      200 gr di lenticchie spezzate (rosse o gialle) ammollate per mezzoretta

      50 gr di riso basmati ammollato per un’ora circa

      1 cipolla dorata

      circa 4 cm di radice di zenzero fresca

      3-4 cucchiai di olio

      3-4 grani di pepe nero

      1 cucchiaino di semi di coriandolo

      2 cucchiaini di curry dolce

      1 cucchiaino colmo di curcuma macinata

      1 foglia di alloro essiccato

      2 litri circa di brodo vegetale (o acqua+dado vegetale)

      200 ml di latte di cocco

      2 cucchiai di succo di limone

      200 gr di ceci cotti

      per servire:circa 500 gr di riso basmati cotto

      coriandolo tritato o cipollotti a fettine

       

      • Sciacquate bene e mettete a mollo riso e lenticchie (l’acqua delle lenticchie deve essere limpida). Pelate lo zenzero. Pestate i semi di coriandolo e il pepe nero in un mortaio (o macinateli in un macinino vecchio stile), poi metteteli nel mixer con cipolla e zenzero a fettine e azionate fino a formare una pasta aromatica

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      • Fate scaldare l’olio (in teoria il più neutro che avete; comunque io uso il poco indiano olio di oliva e non succede nulla) in una pentola grande e dal fondo pesante. Fate soffrigere a fuoco vivace la pasta di zenzero e cipolla per un minutino, poi unite la foglia di alloro, mescolate un poco e unite curcuma e curry. Mescolate bene e fate soffriggere ancora per mezzo minuto (attenzione a non far bruciare tutto, attacca molto)

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      • Scolate rapidamente riso e lenticchie e versate nella pentola; fate insaporire mescolando velocemente, poi coprite col brodo riscaldato (o, molto più kuri-escamente, con acqua calda e un bel dado vegetale di tipo molliccio). Salate a piacere (non troppo, ci sarà tempo per aggiustare dopo) e, appena la zuppa riprende bollore, abbassate il fuoco, coprite col coperchio di sbieco e lasciate sobbollire per 45 minuti circa, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo acqua calda se necessario

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      • Quando lenticchie e riso sono ormai teneri, liberatevi della foglia di alloro e frullate la zuppa con un mixer a immersione. Frullate appena, la zuppa non deve diventare troppo liscia. Assaggiate e aggiustate di sale. Scolate i ceci cotti, uniteli alla zuppa e lasciate sobbollire ancora 10 minuti a fuoco bassissimo. Unite il latte di cocco e il succo di limone, lasciate cuocere ancora 5 minuti e spegnete. Se al momento dell’assaggio la zuppa vi è sembrata già abbastanza acidula (dipende dallo zenzero) potete omettere il succo di limonericetta,ricette,mulligatawny,zuppa,minestra,spezie,curcuma,curry,lenticchie,ceci,vegetariana,cocco,riso,basmati,india
      • Mettete 2-3 cucchiai di riso cotto in ogni piatto, versateci sopra la zuppa, guarnite con coriandolo o cipollotto tritato e servite. Io preferisco la versione non originale col cipollotto, ormai conoscete il mio poco amore per il coriandolo fresco, non posso farci nulla – e per la cronaca: quello nella foto è prezzemolo: non fatelo a casa! ;P

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      • VARIANTI:
      • per una versione più soft, potete lasciar perdere il pepe, il coriandolo e usare un solo cucchiaino di curry; abbondate pure con la curcuma, ha un sapore molto delicato, fa benissimo e ha un colore straordinario.
      • Se, invece, amate il piccante, aggiungete un cucchiaino raso di peperoncino in scaglie alla pasta aromatica.
      • Per una versione carnivora, sostituite i ceci con pollo o manzo cotti e sfilacciati (ottimo modo per sfruttare la carne da brodo)  e usate brodo di pollo.
      • Se proprio non avete il latte di cocco usate panna liquida (bastano 100 ml circa)
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    • Gulaschsuppe

      Posted at 11:00 am by cuocafarlocca
      Feb 10th

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      Non è un piatto per signorine. Fa più “bettola del Prater”. Ancora una volta, freddo più neve più  temperature del genere mi riportano in automatico ai miei ricordi viennesi, e alle strategie per non congelare e riempire la pancia in fretta. Questa variante austriaca (credo) e “brodosa” del gulasch è perfetta per questo tempo: ha tutto ciò che si può desiderare quando si torna  a casa dopo aver attraversato la città sotto la neve e  si ha bisogno vitale di qualcosa che ritempri corpo e spirito. La base consiste in carne, cipolle, patate, paprika e brodo: spesso si aggiunge panna acida ma io trovo che si possa tranquillamente omettere, così come non necessariamente si devono aggiungere i funghi (anzi, di solito al loro posto si usa il peperone rosso che a me nella zuppa non piace). Anche il peperoncino è una mia aggiunta, in quanto trovo che la paprika sia  troppo poco piccante, ma capisco che non  tutti amino piatti infuocati, perciò se vi dà noia lasciatelo perdere.

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      INGREDIENTI

      750 gr di polpa di manzo (per una variante vegetariana, usate spezzatino di soia reidratato)

      1 cipolla grande

      3-4 patate

      200 gr di champignons

      1,5 l di brodo (di carne o vegetale, come preferite)

      2 cucchiai di paprika

      1/2 carota

      1/2 gambo di sedano

      3-4 cucchiai di farina

      1 peperoncino secco (facoltativo)

      60 gr di panna acida (facoltativa)

      sale, olio

       

      • Tagliate a cubetti la carne (più o meno della dimensione da spezzatino) e rotolate nella farina. Mettete da parte. Mettete a scaldare il brodo (o 1 e 1/2 di acqua + 1 dado – spesso io uso quello gelatinoso). Affettate la cipolla (non c’è bisogno che siano fette sottilissime, tanto stracuoceranno) e tritate carota e sedano (anche questi non troppo fini). Scaldate 2- 3 cucchiai di olio in una pentola abbastanza larga e dal fondo pesante; fate rosolare le cipolle, la carota e il sedano, poi unite la paprika e il peperoncino e mescolate velocemente finchè si formerà una specie di “pasta”. Mescolate bene e non lasciate attaccare o la paprika diventerà amara.

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      • Fate rosolare la carne, senza preoccuparvi di farlo troppo bene, basta un pochino. Poi unite anche la farina avanzata dall’impanatura, mescolate, versate tutto il brodo nella pentola e mescolate ancora

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      • Portate a ebollizione a fuoco vivace, poi abbassate il fuoco, coprite e lasciate sobbollire 45 minuti mescolando ogni tanto

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      • Sbucciate e tagliate a tocchettoni le patate. Pulite i funghi e tagliateli a fettine. Salate la zuppa, unite funghi e patate, mescolate e fate bollire come prima per altri 30 minuti (e se sono 45, male non fa). Se la zuppa dovesse asciugarsi troppo, aggiungete acqua calda

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      • 5 minuti prima di servire, aggiustate di sale; se volete, aggiungete la panna acida, mescolate e lasciate scaldare ancora pochi minuti;   servite col pane più grezzo che trovate.

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      … e, se potete, preparatene il doppio: uno o due giorni dopo è ancora più buona e si può congelare senza problemi

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    • Zuppa cinese pollo e mais

      Posted at 10:56 am by cuocafarlocca
      Feb 10th

      ricetta, ricette, zuppa, cinese, pollo, avanzi, mais

       

      Quando vivevo a Vienna c’era (e c’è ancora, a quanto ne so) una piccola oasi chiamata Formosa Pavillon che mi ha letteralmente salvato la vita. Questo perché il menu di mezzogiorno a prezzo fisso ha riempito più volte lo stomaco di noi poveri studenti con due soldi, ma anche (e soprattutto) perché l’immancabile zuppa di pollo ci ha impedito di congelarci vivi. Da allora è una delle mie minestre preferite, anche se non amo esattamente il mais in scatola. E, meraviglia, ho scoperto che è anche ottima per riciclare il pollo avanzato o, addiruttura, la più stoppacciosa gallina di brodo. Ieri ho rifatto la zuppa  dopo aver spalato mezzo metro di neve: confermo, un salvavita.

      INGREDIENTI

      PER 4 PERSONE CIRCA

      750 ml di brodo di pollo (io uso il mio brodo di carne)

      150 gr di mais cotto (in scatola o, meglio ancora, al vapore)

      150 gr circa -o quel che avete in casa- di pollo cotto (bollito o arrosto) sfilacciato

      2 uova

      la parte centrale (verde chiaro) di un porro (o la parte verde di 2 cipollotti freschi)

      2 cucchiai di salsa di soia

      1 cucchiaio di amido di mais

      sale

       

      • Se usate il porro, tagliatelo a rondelle e fatelo appassire per un paio di minuti in padella con poco olio e tenete da parte (se usate il cipollotto non è necessario cuocerlo). Scaldate il brodo; nel frattempo, sfilacciate il pollo, scolate bene il mais e sbattete leggermente le uova con un pizzico di salericetta, ricette, zuppa, cinese, pollo, avanzi, mais, porri
      • Quando il brodo è caldo, unite il mais, il pollo, metà porri, la salsa di soia e l’amido di mais sciolto a parte in 3 cucchiai di acqua fredda. Lasciate sobbollire per 3-5 minuti, poi mescolate la zuppa (con un cucchiaio o con le bacchette di legno) in senso orario, creando un vortice; mentre rimestate la zuppa, versate le uova a filo lentamente: si formeranno così tanti filamenti di uovo (l’operazione va fatta sul fornello, qui ho spostato la pentola solo per la foto). Appena i filamenti si rapprendono, spegnete il fuocoricetta, ricette, zuppa, cinese, pollo, avanzi, mais, porri
      • Aggiustate di sale se necessario. Dividete nelle ciotole o nei piatti e guarnite con i porri rimasti;  servite bollente. Se desiderate una zuppa più cremosa, frullate il mais prima di unirlo alla zuppa. Per una versione vegetariana, usate brodo vegetale, evitate l’uovo e utilizzate champignons a pezzi al posto del polloricetta, ricette, zuppa, cinese, pollo, avanzi, mais, porri
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    • Somerset Apple Cake

      Posted at 10:52 am by cuocafarlocca
      Gen 30th

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      Gira gira si ritorna alla torta di mele… non c’è nulla da fare: per quante versioni se ne possano inventare, rimane sempre il dolce perfetto. Questa è una delle tante,  una delle mie preferite. E’ molto semplice, profumatissima, molto soffice e umida. Tutto ciò è dovuto alla notevole quantità di mele, certo, ma soprattutto all’ingrediente che la contraddistingue: il sidro. Ho notato che questa bevanda è reperibile ormai ovunque (io l’ho trovata nel mini-supermercato di quartiere), perciò pubblico questa ricetta senza farmi troppi problemi. Se proprio non trovate il sidro, usate succo di mela, ma col sidro il sapore sarà davvero speciale, quasi “frizzante” anche dopo la cottura. Non ci credete? Tsé, provate, malfidati!

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      INGREDIENTI:

      300 gr di farina 00

      1 bustina di lievito per dolci

      3 uova

      120 gr di zucchero di canna chiaro + 20 gr di zucchero semolato

      150 ml di sidro secco

      150 gr di burro morbido

      3-4 mele (circa 750 gr pesate intere; io uso le renette)

      1 cucchiaino di cannella

      1 limone non trattato

      • Accendete il forno a 180 gradi; foderate il fondo di una tortiera a cerchio apribile (22 cm diamentro) con carta forno e imburrate i bordi. Grattugiate la scorza di limone e tenetela da parte. Sbucciate le mele e tagliatele a fettine, poi irroratele con succo di limone. A parte, mescolate farina e lievito e setacciate. In un’altra ciotola, lavorate il burro con lo zucchero di canna finché il tutto è morbido e cremoso, poi unite un uovo alla volta accompagnato da un cucchiaio di farina. Incorporate bene e, tra un uovo e l’altro, aggiungete la scorza di limone grattugiata e la cannella
      • DSC_0028.JPG
      • Unite la rimamente farina poca alla volta e, quando il composto inizia a diventare troppo secco, aggiungete il sidro. Mescolate bene e procedete con la farina. Se il composto fosse ancora troppo secco aggiungete altro sidro ma senza esagerare (non fatelo diventare liquido, la torta sarà comunque molto umida per l’alto contenuto di frutta fresca)
      • DSC_0030.JPG
      • Unite le mele all’impasto, mescolate con delicatezza e versate nella tortiera. Livellate con la spatola, poi battete lo stampo sul tavolo per sistemare eventuali dislivelli (decisi ma piano eh, o vi si smonta la tortiera!). Cospargete con lo zucchero semolato e infornate per 50 minuti circa

      DSC_0031.JPG

      • Fate la prova stecchino per sicurezza e, a meno che il vostro forno non cuocia di più sotto, abbassate la griglia sul ripiano inferiore per gli ultimi 15 minuti di cottura. Sfornate, lasciate riposare per un’oretta nello stampo, poi sformate con delicatezza e lasciate raffreddare del tutto sulla gratella (occhio, è una torta morbida ma molto sbriciolona). Preparatevi un té bollente e mangiate!
      • DSC_0076 copy.JPG
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    • Brown Betty

      Posted at 9:52 am by cuocafarlocca
      Ott 14th

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      Freddino eh? Evviva, finalmente posso postare una ricetta riscaldante che è anche un eccellente stratagemma per recuperare il pane avanzato. Eh sì, il mio vecchio cuoricino si emoziona sempre per la cucina di recupero, ormai lo sapete, ma quando il recupero degli avanzi dà forma al comfort food perfetto… beh, io sono in paradiso. E’ semplice nella preparazione e nel sapore, dolce ma non troppo, adatto alle merende invernali ma anche a fare da cena nei giorni in cui si è stanchi e infreddoliti; riscalda già a partire dal momento in cui è in forno, tanto coccoloso è il suo profumo. Gli ingredienti principali sono gli stessi della Charlotte di mele, ma Betty è un po’ la cugina più alla mano e meno frou-frou (e, diciamocelo, più simpatica) di Charlotte: il sapore  è simile ma la preparazione è immensamente più veloce, e con premesse del genere spero non badiate all’aspetto.

      DSC_0261.JPG

      INGREDIENTI:

      4-5 mele

      80 gr di zucchero di canna (io ho usato quello chiaro)

      75 gr di burro

      250 gr di pane raffermo

      1 cucchiaino di cannella in polvere

      1/2 cucchiaino di noce moscata grattugiata

      1/2 bicchiere di acqua

      • Accendete il forno a 200 gradi. Sbucciate le mele e tagliatele in piccoli pezzi. Tagliate il pane in quadratini. Fate sciogliere il burro. Mescolate lo zucchero con le spezieDSC_0269.JPG
      • Ungete una pirofila da forno e coprite il fondo con uno strato di cubetti di pane; cospargete con 2-3 cucchiai di zucchero speziato e coprite con le mele. Versate metà dello zucchero rimasto sulle mele in modo uniforme e fate lo stesso con metà del burro. Coprite con il pane rimasto e schiacciate un pochino. Se la pirofila è alta e stretta potete fare più strati.DSC_0272.JPG
      • Versate il burro rimasto sul pane, poi ripetete con lo zucchero. Coprite la pirofila con alluminio (non troppo stretto) e infornateDSC_0275.JPG
      • Lasciate cuocere coperto per 40 minuti, poi togliete l’alluminio (attenti a non bruciarvi col vapore)e schiacciate il pane col dorso di un cucchiaio; controllate se le mele hanno rilasciato abbastanza succo da inzuppare il pane: se non è così, versate l’acqua sul pane, aggiungete qualche fiocchetto di burro, un altro pizzico di zucchero e infornate nuovamente, questa volta scoperto. proseguite la cottura per altri 20-25 minuti
      • Mangiate tiepido o freddo (meglio tiepido, se avanza potete ri-riscaldarlo nel microonde) . Se non si finisce in giornata va conservato in frigoDSC_0278 copy.JPG
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    • Blueberry Grunt

      Posted at 9:10 am by cuocafarlocca
      Ago 14th

      ricetta, ricette, cobbler, grunt, mirtilli, dolce, torta, Nova Scotia, frutta,gelato,dolce facile

      Ancora mirtilli! Questa è probabilmente una delle ricette più semplici in cui mi sia imbattuta, un dolce tipico delle Nuova Scozia (isola canadese dal paesaggio straordinario) che consiste in una parte di frutta – quasi una confettura molto fluida – sovrastata da alcune pallotte di impasto biscottoso molto morbido, simile a quello degli scones, che accompagna la composta di frutta e ne assorbe in parte i deliziosi succhi…  l’ho scoperto da poco ma è già diventato uno dei miei  dolci preferiti, per me è perfetto: non elaborato, con diverse consistenze, con un bellissimo colore e un buon profumo e poi tanto, tanto buono. E’ a prova di bomba e di inesperienza: ora che si trovano i mirtilli buoni vi consiglio di farne scorta, di  congelarli in scacchetti da 3  etti e di continuare a  fare questo dolce per molti, molti mesi. Ora è buono col gelato o con la panna, ma tra poco sarà divino con la crema alla vaniglia o al limone… Non è certo un dessert frou-frou ma le personcine frou-frou non bazzicano questo blog, vero?

      INGREDIENTI

      – Per la parte di frutta

      350 gr di mirtilli (l’ideale sarebbe usare quelli selvatici, ma cercateli almeno bio…)

      succo e scorza di 1 limone non trattato

      50 gr di zucchero

      1 cucchiaio di amido di mais (maizena)

      100 ml di acqua

      – Per la parte “biscottosa”

      200 gr di farina 00

      1 cucchiaino colmo di lievito per dolci

      100 gr di zucchero

      50 gr di burro

      50 ml di latte

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      • Accendete il forno a 200 gradi. Lavate i mirtilli e metteteli in una casseruola col fondo pesante, unite lo zucchero, la scorza grattugiata e il succo del limone, l’amido di mais e l’acqua. mettete sul fuoco medio; appena la composta prende il bollore, abbassate la fiamma al minimo e lasciate sobbollire per 3-4 minuti. Non fate attaccare, mescolate con un cucchiaio di legno di tanto in tanto e aggiungete poca acqua se necessario.

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      • Versate i mirtilli in una piccola pirofila (questa è 1,5 l di capienza) e mettete da parte. Preparate la parte biscottosa: unite farina e lievito e setacciate in una ciotola capiente, poi unite il burro a cubetti e sfregate tra i polpastrelli fino a formare grosse briciole (vedi ricetta per gli scones). Unite lo zucchero, mescolate velocemente con le mani e poi unite il latte mescolando con una forchetta: dovreste ottenere un impasto un po’ appiccicoso ma maneggevole (regolatevi con più o meno latte all’occorrenza) con cui formerete delle palline grandi come albicocche (più o meno eh, è bello che sia tutto un po’ irregolare) che appoggerete sulla composta di mirtilli distanziandole un pochino. Infornate per 25 minuti circa

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      • Questo dolce dovrebbe essere mangiato tiepido, accompagnato da gelato alla vaniglia o da panna liquida. Io lo mangio anche freddo di frigo (dove va conservato se ne avanza) e vi assicuro che anche così non è malaccio per nulla

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    • Torta di pane

      Posted at 9:33 am by cuocafarlocca
      Feb 20th

      pane1

      Per me nessuna torta al mondo batterà mai questa; l’aspetto pratico (il riciclo del pane avanzato) per me è secondario,  tanto che spesso compro più pane del necessario solo per poterla preparare: quella che segue a stento è una ricetta, lo so, ma non potevo non pubblicare la mia torta preferita in assoluto, nei secoli dei secoli. E’ povera, semplice e bruttina: quanto basta a farmela amare al punto che mai e poi mai e poi mai farei a cambio con qualsiasi dolce vezzoso, elaborato e d’alta pasticceria. Fine della storia.

      INGREDIENTI

      (il tutto più o meno, non siate precisini)

      200-250 gr. di pane raffermo o secco (non troppo salato, tipo pane al latte o pan brioche, e con la crosta sottile)
      50- 70 gr. di zucchero
      1 litro di latte intero
      2 uova
      semi di un baccello di vaniglia o un cucchiaino di estratto naturale
      zucchero di canna chiaro (facoltativo)
      • Accendete il forno a 180 gradi.
      • Mettete il pane tagliato in piccoli pezzi (o tritato grossolanamente nel mixer) in un contenitore largo; aggiungete la vaniglia e lo zucchero; versate il latte caldo ma non bollente; aspettate qualche minuto finchè il pane non si ammorbidisce: infine, aggiungete le uova leggermente sbattute e mescolate bene
      • Versate il composto in uno stampo di silicone o uno normale imburrato; per questa foto ho usato uno stampo decente giusto per l’estetica, ma di solito io uso uno stampo di silicone (24 cm diametro) di un bel rosso plasticoso – comprato al LIDL –  ed è perfetto. Se volete, potete dare una spolverata con un po’ di zucchero di canna chiaro
      • Mettete in forno per 1 ora circa; verso la fine della cottura la torta sarà gonfissima, ma purtroppo l’effetto push-up svanirà appena uscita dal forno: non preoccupatevi, è normale

      t.pane2

      • Si può mangiare tiepida (o ustionante, come faccio io, con un po’ di zucchero di canna che contrasta con la morbidezza della torta) oppure fredda: calda è molle – ma buona! – e va mangiata col cucchiaio, un po’ come una zuppa densa; fredda è più compatta e si taglia a fette senza problemi. Se non si mangia il giorno stesso va conservata in frigo (è un incrocio tra una torta e un budino, fuori dal frigo andrebbe a male) ma vi consiglio di tirarla fuori un’ora prima di mangiarla o di scaldare le singole fette nel microonde a 350-500 W per un minuto.

      pane3

      VARIANTI: Si può aggiungere uvetta, oppure una mela a fettine, scorza di limone o/e di arancia, due cucchiai di cacao in polvere, gocce di cioccolato, canditi, frutta essiccata e chi più ne ha più ne metta (letteralmente!).

      Posted in Adorabili Avanzi, Colazione, Comfort Food, Dolci, Facili&Veloci, Pane&C., Torte | Tagged avanzi, colazione, comfort food, latte, pane, pane raffermo, ricetta, ricette, riciclo, torta, torta di pane, vaniglia
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